Lettera Pubblica ai Cittadini di Parona
E’ voce diffusa che le Liste in campo saranno cinque:
La prima è quella solita di Colli con la Lista Civica “Insieme per Parona”.
La seconda si dice sia la destra cattolica (area Pro Loco – Caritas) contro Colli.
La terza si dice sia quella della Ganzi – Di Agostino con le loro cordate contro Colli.
La quarta di Rosato e Marchesoni “Alternativa per Parona” contro Colli.
La quinta è la lista dei cittadini che scelgono il Sindaco e i consiglieri tramite lo strumento democratico delle Primarie che non è contro di nessuno.
Mi sembra corretto parlarne pubblicamente, in quanto su tutti i fronti si discute di queste cinque Liste, se la realtà è invece diversa, chiunque è stato citato ha la convenienza a smentire.
Lo scenario se sarà confermano, rende evidente una profonda spaccatura a Parona. Nel passato tutti insieme e uniti, i risultati elettorali lo confermano, oggi tutti per la loro strada con un nemico comune.
Li vedo tutti indaffarati in riunioni in gran segreto, ma che non sfuggono agli occhi indiscreti di alcuni cittadini, segnali evidenti che dimostrano il forte interesse a gestire l’economia del Paese.
Tanto movimento, mai fatto alla luce del sole, cercano candidati senza coinvolgervi, per loro il vostro parere non ha mai contato e non conterà mai nulla.
Il periodo più indicato per la rivoluzione è sempre stato il mese di Ottobre, in questa data avrà inizio la nuova stagione di Parona, sarà completato il portale che Vi permetterà di discutere e di lavorare per un programma comune nel rispetto di quei principi che tutti dovranno rispettare. A differenza delle altre liste, il peso della campagna elettorale per me si riduce nel momento in cui la parola passa ai cittadini, sarete Voi a decidere se ritenete opportuno mettere a disposizione la vostra capacità e il vostro tempo per l’interesse dell’intera comunità.
Sarete sempre Voi a decidere se devo continuare a fare Opposizione, un ruolo che penso di aver svolto con coerenza nel rispetto del mandato conferito, una funzione che non ho mai considerato derivare da una sconfitta ma da un volere popolare.
Dopo tanto lavoro, nella sventurata ipotesi che nel dopo elezioni non si vedano i frutti sperati, nessuno potrà dire: “Soffritti ha perso”, perché se i cittadini non hanno intenzione di vincere, la loro volontà deve sempre essere rispettata, anche se non si condivide.