la Provincia Pavese – 31 maggio 2008
Riapre il «termo», i rifiuti tornano a Parona
PARONA. «Poteva nascere un’emergenza rifiuti gravissima: invece, la popolazione neanche si è accorta che una caldaia dell’inceneritore è rimasta chiusa 2 mesi. Adesso riaprirà». Parla l’assessore provinciale all’Ecologia, Ruggero Invernizzi: dal 3 giugno, i rifiuti urbani di Lomellina e parte dell’Oltrepo torneranno a essere smaltiti al termodistruttore. E’ finito lo stop causato dall’incendio del 25 marzo, che aveva comportato la chiusura della prima delle due caldaie. Lo comunica Vincenzi Filisetti, il presidente di Lomellina Energia, società che gestisce l’impianto. «Il primo intervento di ripristino è completato, rispettando i tempi programmati». L’inceneritore di Parona riprenderà la normale attività accettando i rifiuti solidi urbani provenienti dal bacino provinciale B (relativo a Lomellina, Vogherese e Varzese), oltre che di alcuni Comuni della provincia di Milano. In questi due mesi, l’immondizia lomellina è stata inviata all’impianto di Pero, comune del Milanese, gestito appunto da Amsa spa Milano, mentre l’Oltrepo smaltiva i rifiuti negli impianti di Corteolona e di Giussago, che vengono gestite invece dalla società Ecodeco. Si dovrà attendere ancora un mese, invece, per l’accettazione delle altre tipologie di rifiuti, fra cui quelli speciali: solo allora si potrà affermare che tutto l’impianto di Parona Lomellina ritornerà alla sua piena normalità. «Ringraziamo pubblicamente la Provincia di Pavia e le società Ecodeco e Amsa di Milano che, durante il periodo di emergenza causata dall’incendio, hanno reso possibile l’operazione di “mutuo soccorso” garantendo la continuità del servizio di raccolta e di smaltimento rifiuti», aggiunge Filisetti. E l’assessore Invernizzi sottilinea la rapidità – vista la complessità dell’intervento – dei lavori necessari per il ripristino dell’unità di pretrattamento dei rifiuti del termodistruttore lomellino. «Una tempistica assolutamente soddisfacente – rimarca Invernizzi – La possibilità, immediatamente operativa, di portare nel frattempo i rifiuti in un’altra struttura subito disponibile, ha evitato di creare una situazione di reale emergenza-immondizia». Senza raggiungere i livelli che si stanno creando in altre zone d’Italia – il riferimento è ovviamente alla Campania – «questo avrebbe sicuramente creato disagi alla popolazione residente». Ruggero Invernizzi ricorda inoltre che «non ci sarà nessun aumento di costi del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti», per i Comuni e di conseguenza per i cittadini degli 89 comuni della provincia che complessivamente fanno capo alla struttura di Parona. L’inceneritore ha un centinaio di dipendenti, e funziona da dieci anni nella zona della cascina Scocchellina, a quattro chilometri dalle case di Parona, paese di 1700 abitanti. Tornando agli interventi di ripristino all’inceneritore: sono durati come inizialmente previsto due mesi: «in questo periodo, il servizio di raccolta e smaltimento è stato sempre garantito», dice ancora Ruggero Invernizzi, commentando la ripresa dell’attività. Ogni giorno nell’impianto di Pero arrivavano poco meno di 200 tonnellate che vengono prodotte in Lomellina. «Per i cittadini della zona non ci sarà alcun aggravio sulla bolletta», aveva assicurato l’assessore provinciale all’Ambiente. Il Vogherese e del Varzese, zone che conferivano i rifiuti a Parona, si sono appoggiate invece agli impianti di smaltimento di Giussago e di Corteolona. (ha collaborato Umberto De Agostino) – Anna Mangiarotti
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la Provincia Pavese – 26 marzo 2008
Parona, ieri sera fiamme all’inceneritore
PARONA. Fiamme visibili a distanza, vigili del fuoco mobilitati da tutta la provincia: un nastro trasportatore ha preso fuoco ieri verso le 20 al termodistruttore, creando un incendio che almeno all’inizio dell’intervento ha creato difficoltà operative alle squadre coordinate dal comando di Pavia. La particolare posizione del nastro trasportatore, chiuso all’interno di una struttura di protezione, rendeva secondo le prime informazioni difficile lo spegnimento. Alle 22, erano sul posto complessivamente undici squadre di operatori specializzati. Proprio perché le operazioni di spegnimento – a un paio d’ore da quando è stato lanciato l’allarme – erano ancora in corso non era possibile ipotizzare quale potesse essere la reale causa dell’incendio, e neppure se di natura dolosa o accidentale. L’allarme è stato lanciato ieri alle 19.50, al numero per le emergenze dei vigili del fuoco: il comando di Pavia ha immediatamente coordinato l’invio di squadre anche dotate di autobotte. I vigili del fuoco oltre che da Pavia e da Vigevano sono anche partiti dalle sede dei volontari di Mortara, Garlasco e Robbio, vista la difficoltà tecnica di spegnimento delle fiamme. A scopo precauzionale, il 118 ha mandato un’ambulanza della Croce Rossa di Gambolò. Non sembrava almeno all’inizio che ci dovesse essere il pericolo di un’estensione delle fiamme, anche ad altre parti dell’impianto di incenerimento dei rifiuti di via Scochellina. La popolazione nella zona almeno inizialmente non è stata evacuata: la circolazione sulla ex strada statale 494, almeno fino alle 22, era regolare. Erano comunque già stati avvisati i tecnici dell’Arpa (Agenzia regionale per la prorezione ambientale), per poter effettuare i rilievi necessari a valutare il pericolo di inquinamento per l’ambiente, e di conseguenza anche la necessità di eseguire ulteriori interventi, nell’area circostante l’inceneritore di Parona. (a.m.)
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Incendio del 05-09-2010