Feste Faraoniche

Dalla storia dell’antico Egitto (Anticoegitto.net) e (egittopercaso.net), da cui è stato tratto e liberamente adattato il seguente brano.

Il Faraone è la suprema autorità della piramide sociale Paronese.
La parola “Faraone” significa “grande casa”.
Il faraone veniva raffigurato senza barba,  senza capelli. Altri simboli dichiaravano il suo potere, come la corona, bianca quella dell’Alto Egitto, rossa quella del Basso Egitto, doppia quella del Paese unificato, trasparente nel nostro caso, i maligni ci vedono anche un paio di corna rubate a Belzebù re degli inferi.
Al sovrano ci si poteva avvicinare solo nell’atto del suddito che si prostra sino a baciare terra. La sua nascita era preceduta da apparizioni miracolose che ne anticipavano la consacrazione. A Parona un paio di ciminiere, anzi 3, i più dicono anche 100, ma sono solo voci di corridoio. Vaste aree di terreno agricolo, scomparivano misteriosamente e al loro posto apparivano meravigliose industrie inquinanti.

Tutte le fonti di storiografia Egizia e Lomellina affermano all’unanimità che Menes fu il primo faraone. Una virtuale conferma di ciò è fornita dalla famosa Pietra di Parona, da cui deriva il famoso dolce, con il nome di Offella, a base di farina, uova, burro e zucchero.

Come si può ben immaginare, data la scarsità di reperti storici e l’imperfetta conoscenza delle manovre del periodo, l’identificazione dell’operato di un re della I dinastia non è mai precisa e certa. Si sa solo per certo che il suo regno dura circa 30 anni, senza nessun contrasto, o quasi. Si racconta di un panda misterioso, che cercava di ostacolare il suo operato. Il giorno che festeggiava il suo trionfo cadeva nella prima domenica di ottobre, con una processione di carri allegorici, distribuzione dei doni ai fedeli, che accorrevano anche dai paesi vicini, con grande misticismo.

Dopo di Lui, lo scettro del potere passo al primo faraone donna.

Le donne Faraoni,  potevano anche governare il paese e impugnare lo scettro reale come gli uomini e diventare così sovrani a tutti gli effetti. Sia i faraoni-uomini sia i faraoni-donne erano permeati dell’essenza divina.

Le regine svolgevano anche un ruolo di primo piano come madri o spose reali sin dall’epoca arcaica. Il ruolo di madre poteva anche venire interpretato come insegnare ai fanciulli, sul ruolo di sposa non abbiamo notizie attendibili.

Figlia maggiore del re Thutmosis I,  tutrice della nipote Thutmosis III, Hatshepsut riuscì in un modo o nell’altro a sfidare la tradizione e a installarsi saldamente sul trono divino dei faraoni. Fu l’unica presenza femminile nella storia ad essere rappresentata, sia come donna che come super nonna. Vestita con abiti e accessori poco femminili e addirittura, secondo i maligni,  della barba finta tradizionalmente esibita dai faraoni. Nonostante durante il suo regnò l’Egitto prosperasse, dopo il suo regno, si cercò con ogni mezzo di cancellare il suo nome e la sua immagine. La regina Hatshepsut-Ganzina è il monarca di sesso femminile, e forse unico, più famoso che l’Egitto abbia mai avuto in tutto il corso della sua storia.  Per anni questa regina è stata definita come l’usurpatrice di un ruolo completamente maschile e quindi la sua presa del potere viene interpretata come un atto che contrasta fortemente con lo status quo.

La dinastia del Faraone donna,  si è improvvisamente interrotta a causa di oscure manovre alla sua corte. (Gli storici non riescono a trovare un accordo sulla causa)

Il successore fu Peribsen, della seconda dinastia, attualmente al potere.

 

Satira