Comunicati Stampa

Associazione Futuro Sostenibile

Castello d’Agogna, 28 febbraio 2012

 

Comunicato Stampa Ministero dell’Ambiente

 

L’Associazione Futuro sostenibile in Lomellina ha inviato al Ministero dell’Ambiente un’ampia ed esauriente documentazione attestante la criticità della situazione ambientale della Lomellina, in particolar modo per ciò che riguarda i comuni di Parona, Mortara, Olevano e Castello d’Agogna.

 

La constatazione che immancabilmente gli amministratori locali non prendono seriamente in considerazione lo stato ambientale fortemente compromesso adottando le misure necessarie per tutelare la salute dei cittadini, nonostante l’appello di medici, scienziati e tecnici, ci ha indotto a questa iniziativa fortemente voluta da tutti i cittadini che hanno coscienza civile e che ci sostengono.

 

La Direzione Generale Valutazioni Ambientali ha quindi sollecitamente inviato in data odierna alla Prefettura, alla Regione Lombardia, alla Provincia, all’Arpa, ai comuni di Mortara, Olevano, Parona, Castello d’Agogna, al Corpo Forestale e alle varie Direzioni generali del Ministero la richiesta di chiarimenti in ordine allo stato di criticità ambientale da noi denunciato e la trasmissione di informazioni sullo stato dei luoghi e la sussistenza di situazioni di pericolo per la salute dei cittadini e per l’ambiente.

 

Il ministero ha inoltre inviato all’ISPRA la nostra documentazione su supporto informatico, chiedendo a questo Isituto di redigere un’apposita relazione di approfondimento tecnicoscientifico e di valutazione del danno ambientale.

Alda La Rosa

 

Presidente Associazione Futuro Sostenibile in Lomellina

 

https://sites.google.com/site/futurosostenibileinlomellinait/

 

futurosostenibilelom@tiscali.it

 

Associazione Futuro Sostenibile

Castello d’Agogna 25 febbraio 2012

 

 

 

 

Parona e le diossine, primi risultati Studio Istituto Mario Negri

 

 

Dopo la rassicurante serata di giovedì 23 febbraio, durante la quale sono stati illustrati i primi risultati dello Studio dell’Istituto Mario Negri, i paronesi, tutti noi lomellini e lombardi possiamo dormire sonni tranquilli, perché si sa la scienza non è esatta e soprattutto bisogna aspettare la conclusione dello Studio prevista per il 2014.

Dubito che giovedì notte chi c’era abbia riposato bene ripensando alla rabbia che ha provato nel sentire snocciolare solo numeri e sigle e nel sentirsi dire che l’effetto psicologico è importante.

E anche quando tra quei numeri si evidenziava che a Parona le diossine erano più alte si è cercato di glissare, di tranquillizzare, di minimizzare, ma le persone che gremivano la sala non avevano bisogno di una seduta psicoanalitica, avevano bisogno di risposte a un problema impellente. Molti si sono chiesti se il progetto finanziato dal Clir, Consorzio di comuni per l’Incenerimento dei Rifiuti, comprenderà anche uno studio epidemiologico assolutamente indispensabile per capire che cosa si nasconde nei meandri della bomba a orologeria che è diventata Parona, e non solo, con le molteplici industrie presenti sul territorio.

La diossina, TCDD, tetraclorodibenzoparadiossina è stata definita da chi l’ha studiata “the chemical scythe”, la falce chimica, con ovvio riferimento all’iconografia della Morte. Durante i lavori di bonifica seguiti all’incidente di Seveso, è stato riconosciuto che, come per le radiazioni nucleari, non esiste in realtà un livello minimo di sicurezza della concentrazione di TCDD. E infatti durante quei lavori sono state adottate le stesse misure precauzionali usate per i siti contaminati da radiazioni. Si è assunto un valore limite considerando che comunque la diossina è presente nell’ambiente, soprattutto con gli inceneritori.

Minimizzare è molto pericoloso perché l’intossicazione acuta è solo uno dei pericoli e neanche il peggiore.

La TCDD non è solo cancerogena, è teratogena. Danneggia il feto, causa malformazioni ed è fortemente sospettata di essere mutagena, interferisce cioè con il DNA e quindi può indurre mutazioni della specie.

E’ responsabile che la classe politica continui non preoccuparsi che i limiti fissati non siano rispettati? Siccome la vita media della diossina nell’ambiente è lunghissima e la produzione continua, questa concentrazione non può che aumentare nel tempo.

Si possono evitare ulteriori emissioni ?

Sì, evitando di bruciare prodotti contenenti cloro o bruciando solo in condizioni ottimali di pressione e temperatura.

Quali impianti sul nostro territorio bruciano in condizioni ottimali?

A queste domande la classe politica è chiamata a rispondere pretendendo da ARPA Lombardia, dalle ASL controlli ferrei, improvvisi e costanti. Una volontà politica che abbia la forza di dire no a impianti di combustione dannosi e spesso sovradimensionati. Volontà che, soprattutto a livello dei singoli comuni, continua a non manifestarsi, quando si pensa di utilizzare con le persone che percepiscono la gravità e l’urgenza dell’insalubrità ambientale la politica del tira e molla, la politica del minimizzare, accontentandosi di ordinare Analisi e Studi a Istituti prestigiosi ma temporeggiando sulle soluzioni da prendere per migliorare i pessimi dati già registrati.

Ciò non rispecchia il dovere della Politica. La Politica, quella che ha cuore la vita, la salute dei propri cittadini, è ben altro.

 

Alda La Rosa

Presidente dell’Associazione Futuro sostenibile in Lomellina

http://sites.google.com/site/futurosostenibileinlomellinait/

futurosostenibilelom@tiscali.it

 

Parona e le diossine, primi risultati Studio Istituto Mario Negri (versione stampabile – PDF 20 KB)

 

NB) La Nuova Stagione ritiene di non fare un altro Comunicato Stampa in quanto condivide la tempestiva risposta dell’Associazione Futuro Sostenibile

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