MORTARA. Più informazioni sul progetto e un incontro pubblico per illustrare il contenuto del progetto della nuova centrale Sit. Lo richiedono alcune delle associazioni ambientaliste mortaresi. «Questa centrale serve 300 persone – spiega l’amministratore delegato della Sit, Roberto Mori – un sito produttivo che non può rischiare di restare senza energia elettrica, visto che consumiamo ogni anno 80 megawatt. Non ci sarà impatto ulteriore dalla movimentazione del combustibile: utilizzeremo i nostri scarti di lavorazione».
«In linea di massima non siamo contrari – spiega Fabrizio Varese del Wwf Lomellina – ma vorremmo sapere con esattezza quale sarà il combustibile: è vero che la Sit incenerirà gli scarti di lavorazione. Ma sarà soltanto legno, o ci saranno residui del processo produttivo con vernici e solventi?».
Contraria la posizione di Carlo Vandone, del Bosco della Merlata: «Il problema sta nel controllo – spiega – come verificare le emissioni? Sembra regolare, poi succede come con l’inceneritore di Parona. Ci ritroviamo con il Pm 10 più alto di Milano».
Italia Nostra invece preferisce non pronunciarsi: «Per ora non se ne sa ancora abbastanza – spiega Giovanni Patrucchi – non credo però che vada bene neanche dire sempre di no: prima bisogna conoscere le caratteristiche»
ARCHIVIO LA PROVINCIA PAVESE
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