PAVIA. «L’autostrada Broni-Pavia-Mortara sarà un’opera inutile e costosa». Il Wwf boccia il progetto dell’infrastruttura regionale che taglierà perpendicolarmente l’intera provincia di Pavia: l’associazione ambientalista si schiera contro il tracciato per una duplice serie di motivi, ambientali ed economici.
«Per la realizzazione dell’autostrada regionale Broni-Pavia-Mortara sarà necessario un contributo a fondo perduto da parte dello Stato di almeno 800 milioni di euro – dice Fabrizio Varese, responsabile del Wwf della Lomellina -. Inoltre, l’autostrada sarà utilizzata solo per il 10% delle sue capacità, mentre ci risulta che nei primi 8-10 anni di esercizio i ricavi risulteranno persino inferiori ai costi di esercizio e di manutenzione».
L’associazione ambientalista ha coinvolto l’ingegner Andrea Debernardi, esponente della società Polinomia: «I calcoli sui flussi di traffico attratti dal nuovo collegamento viario non ne giustificano la fattibilità e l’utilità. Abbiamo inviato queste informazioni anche alla Regione Lombardia, alla Provincia di Pavia e ai Comuni interessati in vista della Conferenza dei servizi che si terrà lunedì 11 dicembre». Fra pochi giorni a Pavia si riuniranno i progettisti e gli amministratori pubblici dei Comuni interessati dal passaggio dell’autostrada: sarà l’occasione per valutare il progetto nel suo complesso. Non sono mancati i Comuni critici, come quello di Alagna. Ora, comunque, è il Wwf a manifestare la sua perplessità: «Riteniamo importante segnalare questi aspetti nel rispetto del “principio di precauzione” di derivazione comunitaria. Ci auguriamo che siano avviate procedure autorizzative delle opere di interesse pubblico, nel caso specifico per infrastrutture stradali, solo a fronte di studi su trasporti e di fattibilità economico-finanziaria che dimostrino la redditività degli interventi».
In vista dell’appuntamento di lunedì prossimo, gli ambientalisti pavesi, guidati a livello nazionale dal segretario generale Michele Candotti, affermano: «Il Wwf Italia auspica che si valutino questi aspetti già nella prima riunione della Conferenza dei servizi, nell’interesse, oltre che dell’ambiente, del contenimento della spesa pubblica e nel rispetto del Patto di stabilità comunitario e nazionale. Inoltre, ci chiediamo come sia stato possibile presentare, su questi presupposti, una proposta credibile di project financing, che, come noto, prevede la progettazione e la realizzazione dell’opera a totale carico di soggetti privati». (u.d.a.)
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Fonte: http://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2006/12/08/PC8PO_PC806.html