PARONA. Prima riunione della neonata Commissione comunale consultiva per il termoutilizzatore e prime polemiche. «Alla richiesta di conoscere la quantità di energia prodotta dall’impianto di Lomellina Energia, nessuno ha saputo rispondere: vogliamo far sapere che i cittadini della Lomellina pagano prima lo smaltimento dei rifiuti e poi la bolletta delle società che vendono l’energia elettrica», accusano Angela Sabatino e Fabrizio Varese, rappresentanti del Wwf lomellino. In marzo la Commissione comunale consultiva effettuerà una visita all’impianto: tornerà poi a riunirsi il 12 aprile.
Alla prima riunione erano presenti il sindaco Giovanna Ganzi, i consiglieri comunali di Parona Mauro Sommi e Riccardo Ricali, Sabatino e Varese per il Wwf, Luciano Ferrari per la cittadinanza di Parona, i tecnici Piero Saino e Fabio Bovolenta, Luigi Ferrari Bardile per il Comune di Mortara, Antonio Pappalardo per Vigevano, Luigi Bulzi per Cilavegna e Lucia Grugnetti per Albonese.
«Gianfranco Bernardinello, esponente di Legambiente, mi aveva telefonato preannunciando la sua assenza, mentre Gianluigi Piva, in rappresentanza della popolazione di Parona, non è intervenuto a causa di un disguido postale», spiega Ganzi.
Durante la riunione il sindaco ha spiegato che i dati per il rilevamento dell’aria non potranno essere divulgati finché l’Arpa non prenderà in carico la gestione delle centraline validandone le informazioni. Il Wwf non ci sta: «L’impianto di incenerimento è entrato in funzione nel 1998: in tutti questi anni che cosa hanno respirato gli abitanti della Lomellina? Chi garantisce per la salute dei cittadini: i sindaci si ricordano di avere la responsabilità della salute pubblica solo durante la campagna elettorale?». Critiche anche sulla produzione di energia elettrica.
«Dai dati in nostro possesso nel 2004 l’impianto di Lomellina Energia ha prodotto 102.632 megawatt-ora, ceduti al Gestore della rete di trasmissione nazionale per un introito totale di 18.687.632 euro – dicono ancora Varese e Sabatino -. I lomellini pagano per lo smaltimento dei rifiuti e pagano la seconda volta tramite la bolletta delle società che commercializzano l’energia elettrica. Questo grazie a una legge del 1992, detta Cip6, che autorizza l’Enel ad addebitarci un costo maggiore sulla bolletta per l’energia prodotta da impianti di incenerimento. Chi ha ancora il coraggio di chiamare questo impianto un termoutilizzatore? Sia chiaro a tutti che è un inceneritore di rifiuti solidi urbani non differenziati, compresa la plastica». Infine, la raccolta differenziata: «Ci viene confermato che il compost prodotto dall’impianto di Lomellina Energia non è utilizzabile in agricoltura ed è smaltito a un costo maggiore. Ciò è dovuto al fatto che l’organico utilizzato non proviene da una raccolta differenziata».
Umberto De Agostino
ARCHIVIO LA PROVINCIA PAVESE
Fonte: http://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2006/02/18/PV7PN_PV701.html