Cergnago 05/03/2015
LETTERA APERTA A TUTTI I SINDACI DELLA LOMELLINA
per conoscenza alla stampa locale
In attesa dei dati ufficiali, riportiamo, secondo noi, alcune incongruenze dell’analisi dell’Arpa riportate sui giornali. Per quanto riguarda Parona, se la relazione dell’Arpa fosse realistica, dovremmo avere anche in tutti gli altri paesi della lomellina, una situazione simile. Invece non è così, lo studio Negri commissionato dal CLIR, dava valori totalmente diversi tra i vari paesi della Lomellina. Parona è l’unico a superare i limiti delle diossine come paese rurale nel confronto con altre realtà (Robbio, Mede e Sannazzaro) le differenze delle deposizioni al suolo sono notevolmente marcate rispetto al limite di riferimento di 7 – WHO 2001.
Parona ha come:
–I-TDCC Equivalent pg/m2/gg 8,33 (altri paesi variano da 1,5 a 2,74 di Sannazzaro)
–PCB_WHO-TCDD Equivalent 2006 pg/m2/gg 10,06 (altri paesi variano da 0,43 a 0,51)
–Benzo (a) pirene fg/m2/gg 23,24 (altri paesi variano da 0,18 a 17,29 di Sannazzaro)
–IPA-B (a) P Equivalent (EPA) fg/m2/gg 44,31 (altri paesi variano da 1,48 a 21,94 di Sannazzaro)
–IPA-B (a) P Equivalent (ISS) fg/m2/gg 44,63 (altri paesi variano da 0,95 a 27,85 di Sannazzaro)
E non da meno sono i “Microinquinanti aerodispersi”.
Parona ha come:
–Diossine -I- T TDCC Eq (Valore fg/std. m3) 63,55 (altri paesi variano da 1,70 a 4,09) ( i valori di riferimento sono da 4 a 20 per le aree rurali come quella di Parona e da 30 a 200 per le aree Urbane)
–PCB-WHO-TCDD Eq (Valore fg/std. m3) 12,10 (altri paesi variano da 1,78 a 6,01) ( i valori di riferimento sono di 0,7 per le aree rurali come quella di Parona e 9 per le aree Urbane)
Fonte: EPA-RAPPORTO EPA/600/BP-92001-ac
Come si può vedere solo paesi come Sannazzaro, con una realtà simile alla nostra, si avvicinano a Parona senza mai superarla. Perciò è del tutto normale aspettarci dei valori superiori a Milano.
Sappiamo anche che gli studi effettuati da R.M. Cenci sui muschi in provincia di Pavia hanno mostrato bassi livelli entro 0,78 e 1.8 pg/g, un’eccezione è rappresentata dal PAR A, B (Parona) dove ci sono principalmente epta-e octa-diossine (HpCDD, OCDD).
nel 2002 : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 1,8
nel 2005 : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 2,3
nel 2006 : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 4,6
Fonti:
-“DIOXINS, TRACE ELEMENTS, BIOINDICATORS AND BIODIVERSITY IN SOILS di Roberto M. Cenci and Fabrizio Sena” EUR 23935 EN – 2009
– EUR 22132 IT. ISBN 10-92-894-8619-8. 128 pp.
-(2007) EUR 22132 IT/2. ISBN 92-79-03877- x. 238 pp.
Secondo noi lo Studio Negri conferma il bioaccumulo di diossina che lo studio Cenci prima del raddoppio rilevava. Poi l’ARPA ha un Data Base pubblico consultabile che si chiama INEMAR, abbiamo scaricato quelli di Parona, sono dati statistici calcolati però su progetti reali, come potete osservare, smentiscono le conclusioni dell’Ente stesso, perché secondo loro le tonnellate di PM10 prodotte a Parona sono:
Produzione di alluminio di seconda fusione | 17,1919 |
Incenerimento di rifiuti solidi urbani | 3,3292 |
Combustione stoppie | 1,10451 |
Impianti residenziali Camino chiuso o inserto | 0,86011 |
Fonderie di ghisa e acciaio | 0,75794 |
Fonte: Arpa (Dati INEMAR di Parona 2010)
Irrilevante riportare la lunghissima tabella perché si vede bene che le attività industriali sono la causa primaria delle polveri sottili. Le biomasse e il riscaldamento invece sembrano irrilevanti.
Da questo studio ci aspettavamo una conferma che per noi è abbastanza logica, a Parona ci sono due realtà molto impattanti, non serve che lo dica l’ARPA, lo vediamo con i nostri occhi e lo sentiamo con il nostro naso. Una è fastidiosa e visibile ed è legata al processo di fusione dell’alluminio, l’altra è la trasformazione del rifiuto, entra come una risorsa e tramite l’incenerimento lo trasformano in tanti inquinanti. La fusione comporta un recupero della materia, per cui l’inquinamento è provocato solo dal processo di lavorazione, l’incenerimento invece recupera il visibile, quasi tutto il resto lo trasformiamo in sostanze che vanno in atmosfera, per cui l’esperienza di altri paesi ci insegna che è molto indiziato come produttore di diossina, specialmente se non lavora nella massima efficienza. Il suo gemello non a caso è stato chiuso dall’EPA a Robbins per questi motivi.
Noi conosciamo le conseguenze dell’incenerimento, ma non abbiamo gli strumenti per provarlo, siamo sicuri però che l’Arpa sia in grado di farlo. Da poco abbiamo anche pubblicato la relazione tra la diossina e il sesso delle nascite, Parona sembra confermare che stanno nascendo più femmine che maschi con lo stesso rapporto di Seveso. Il dato magari non è grave, ma se si pensa cosa sia in grado di fare la diossina dovrebbero venire i brividi.
Vedi relazione del WWF Lomellina (https://www.nuovastagione.eu/age/?p=929).
Per terminare, ricordo che i singoli soci del WWF Lomellina hanno intrapreso iniziative con altri comitati o persone, facendo esposti al Ministero dell’ambiente, al Prefetto, alla Procura della Repubblica e alla Commissione Europea, perché sono convinti che la salute dei cittadini della Lomellina sia a rischio e gli enti preposti che dovrebbero tutelarla, o sono latitanti o danno risposte incomprensibili come ha fatto l’ARPA.
Forse nessuno ci fa caso, ma la Lomellina sta morendo, non sappiamo più cosa fare.
WWF Lomellina il Presidente Fabrizio Varese
Per informazioni Renato Soffritti 333-6025582
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Intervista Metro Regione del 6/3/2015 ore 19:15 (non integrale) di Radio Popolare
Approfondimenti
Inquinamento – Anno 2013 (contiene la Biografia e le fonti citate)
Esposto Inceneritori Gassificatori (Depositato nel 2005 alla Procura di Vigevano)